sabato 22 febbraio 2020

A meta short story

Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom.
Settimana: terza
Missione: M3
Prompt: Omegaverse + Ossessione + “Stop texting me weird stuff so late at night”
N° Parole: 725


A quanto pareva le domande peggiori le venivano in mente sempre di notte. Era davvero strano come la sua mente non riuscisse ad elaborare nulla di così assurdo durante tutto il resto della giornata, così come probabilmente era strano che per parlare con la sua coinquilina, distesa nel letto nella stanza esattamente accanto alla sua, utilizzasse il cellulare invece che la voce. Ma, dopotutto, cosa ci si potrebbe mai aspettare da due pigre di dimensioni bibliche? 
Quella notte, in particolare, le domande erano decisamente fuori luogo per qualunque conversazione normale, e probabilmente farle a voce, magari anche con l’altra coinquilina che le ascoltava, sarebbe stato decisamente poco opportuno. Nonostante Sara avesse sempre amato scrivere, e in un momento di follia aveva persino aperto una pagina web in cui riversava tutte le sue idee, partecipare per la prima volta al COW-T le aveva fatto capire davvero cosa significasse avere delle scadenze e dei limiti ben precisi. E le aveva insegnato anche che la sua conoscenza del mondo delle fanfiction era decisamente limitata. Vedeva vorticare intorno a lei parole che fino a pochi giorni prima le erano completamente sconosciute: AU, Lemon, Kink, ANGST, e altre mille infestavano i suoi pensieri e la riempivano tanto di curiosità quanto di timore di non avere le competenze adatte per combattere alla pari con persone che macinavano quei termini come biscotti a colazione. 
Per fortuna, però, aveva Mary.
Mary era infatti diventata la sua enciclopedia bipede, ogni volta che un nuovo termine saltava fuori era subito pronta a rispondere a tutte le sue perplessità, fornendole spunti e chiavi di lettura che spesso a Sara non sembrava così facile cogliere. Quella notte, come sempre, Mary era sveglia nonostante fossero passate le due, preda della sua più recente ossessione (come del resto lo era quasi chiunque, Sara compresa): guardare in loop video su TikTok, spammandone ogni tanto qualcuno a Sara, che solitamente rispondeva per le rime con video sempre più strani, in un loop che spesso si protraeva fino a tarda notte. 
Quella volta, però, Sara aveva domande più importanti da sottoporre all’amica. Infatti, per quella settimana, era stato introdotto un prompt che la incuriosiva ma allo stesso tempo la intimoriva: l’omegaverse. Aveva provato a cercare qualche guida su internet, ma forse per l’ora tarda o forse per la sua poca fantasia in tal senso, c’erano cose che le rimanevano comunque oscure.
«Sa, guarda questo gatto!» le diceva Mary nel suo ultimo messaggio
«Visto! Senti, ma quindi esattamente che differenza c’è tra Omega e Beta? Non sono circa la stessa cosa?»
«Eh no! I Beta sono un po’ come semplici esseri umani, che possono avere relazioni sia con gli Alpha, che con gli Omega, che con altri Beta, mentre gli Omega sono in tutto e per tutto “subordinati”, assimilabili a prede per gli Alpha, e che quindi solitamente hanno relazioni con questi ultimi capito? Tieni, beccati un cavallo che inciampa!»
«E questa cosa del knot? Cioè, mi stanno dicendo che funziona come per i cani?»
«Ma no! Il knot viene inteso come un semplice morso da parte dell’Alpha sul collo dell’altro in modo da “legarlo” a lui. Non devi per forza scrivere di nodi fisici durante un rapporto! Certo che ne hai di idee strane quando si fa tardi!»
«Eddai, capiscimi, che ne so io di queste cose!!»
«Senti, facciamo così: domani ci sediamo a tavola e ti spiego per bene come funziona, anche perché so che vorrai chiedermi dell’Mpreg ma non sono abbastanza sveglia per sostenere questo discorso al momento. Ti mando l’ultimo video!»
Sara non riuscì a fare a meno di ridere cliccando sull’ultimo link inviatole dall’amica, che mostrava un cane su di giri per la vista di qualche animaletto in giardino che, non accorgendosi della porta a vetri che lo separava dalla preda, finiva per sbatterci contro con un botto sonoro.
«Guarda che ti sento ridere da di qua!» le urlò Mary, anche lei in preda ad una risata
«Guardate che vi sento pure io! Sono le due di notte insomma!!» questa era Patrizia, e non sembrava affatto contenta del baccano. 
Sarà si zittì all’istante, continuando però a ridacchiare sotto i baffi. In effetti, le domande strane su nodi, calori e gravidanze potevano anche aspettare la mattina, possibilmente non in presenza di Patrizia, la terza coinquilina. Appoggiato il telefono sul comodino, si girò dall’altro lato e si mise a dormire.

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